Il mio Sfogo. Capitolo 20. 04/09/2017

Il mio Sfogo. Capitolo 20. 04/09/2017

Sono le ore 2:05 a.m. del 4 Settembre.
Oggi pomeriggio ho dormito un pò e ora sono bello carico per buttare giù due righe che proprio mi vengono dal profondo.

Scrivo questo capitolo un pò arrabbiato.
Un pò stufo.

Non so che mi succede in questi giorni.
Stanno succedendo tante cose belle, ma dentro di me sento un gran vuoto.
Mi ricorda la sensazione di come quando tornavo dalla stagione estiva da animatore e la vita reale mi opprimeva.

Non so come spiegarvi, è come se mi mancassero alcune sensazioni che mi facevano sentire vivo, che mi davano forza.
Come un attore che dopo aver recitato per 3 mesi per uno spettacolo, poi sente la mancanza del suo personaggio.

I giorni scorsi si è sposato uno dei miei migliori amici.
E’ stata una giornata stupenda.
Vera, essenziale, sincera.
Mi mancava tanto divertirmi con i miei veri amici.
La malattiaconilnomebrutto è stata lì con me tutto il tempo, l’ho zittita per un pò, ho anche ballato. Ma poi ad un certo punto mi ha tolto le forze e non son riuscito a cantare con lo sposo.
E’ una cosa che ricorderò per sempre con gran rimpianto.
Il bollettino Ansa “malattia” non ha novità.
Nonostante nuove analisi, non si sa ancora che nome abbia precisamente stustrunzchemiècresciutodentro e la cosa mi inquieta non poco.
Vaghiamo nel buio.

Pensavo a questi giorni, pensavo a come ultimamente la gente si sta un pò prendendo gioco di me approfittando della mia condizione di “immobilità”. Uno schifo eh?
Non so perchè. E’ come se tutti si stiano rivelando man mano per quello che sono davvero.
Lo diceva sempre mio nonno di non aspettarmi nulla dalle persone, ma io sono un fesso, idealizzo e poi la realtà mi prende a cazzotti.

Sono stanco dell’incoerenza, stanco delle bugie.
Alessandro è forte, Alessandro è una tigre.
Certo, è vero.
Ma sono anche tanto sincero. E tanto schietto.
Buono si, ma fesso no. (questa è la classica frase da corteggiatrice di Uomini e Donne, mi vergogno).

Non so davvero cosa possa passare nella mente di certe persone quando rinnegano un’amicizia.
Quando dicono di fare una cosa e poi fanno il contrario.
Si lamentano di avere sempre tanti problemi.
Vi pare insormontabile la fretta di dover rispondere a delle email, o rispondere ad una telefonata, vero?

Siete vittime di una macchina infernale.
Vedervi da fuori è molto triste.
Avete dimenticato cosa è realmente importante.
Avete dimenticato che fortuna avete.

Sono stanco delle incoerenze, delle cose dette e non fatte.
Sono stanco di tutte quelle promesse che le persone, prese dai sensi di colpa e dalla compassione, mi hanno fatto e che poi non hanno mantenuto.
Mi ha rotto il cazzo questa situazione.
Di esser trattato come na barzelletta che non fa ridere più.

Alessandro è forte, Alessandro è una tigre.
Certo, lo sono.
E lo sono anche nel mandare a fanculo.
Nel proteggere ciò che sono e ciò che sento.

Gente che si è dichiarata amica, gente che ha finto d’essere addirittura quasi innamorata di me, e poi…puff, sparita.
Almeno una decina di persone hanno fatto così, e mi hanno deluso tantissimo.
Vigliaccheria, paura.
Bha, pare che il tumore lo hanno loro.
Mi state facendo diventare cinico, cos’ e pazz.

Sono stanco.
Oggi vi beccate il mio Urlo.

Ho bisogno di parole sincere, di persone vere.
Tutta questa finzione a forma di cuorirossi mi ha stufato.
Chi davvero mi vuole bene l’ha DAVVERO dimostrato in questo periodo.
Smettetela di essere egoisti e di sentirvi al posto con la coscienza se mi mandate un messaggio in più con su scritto ciaocomestai.
Smettetela di essere poco sinceri, poco coerenti.
Mi fa ridere pensare alle vostre facce quando leggerete questo capitolo.
Tutti si sentiranno un pò colpiti, ma tranquilli, chi sa di aver sbagliato, è lui quello che colpirò più forte.
Forse prenderò anche pochi di quei famosi likes, ma sticazzi.
Sono vero, sempre.
Sembra lo sfogo di quelle fidanzate gelose che scrivono papielli su facebook come se qualcuno poi sui commenti gli rivela il segreto dell’esistenza felice.
E’ che sono deluso e arrabbiato.

Mi sono scocciato di dover aspettare.
Di sentire che il mondo va avanti e io sono fermo.

Immobile.

“ale per qualsiasi cosa ci sono”: questa è la frase che va di moda in questo periodo.
Gente sconosciuta che mi dice che “c’è”.
Ma che minchia significa?
Ma che pensate che son uscito dal film ilmiracolodella34esimastrada?

E’ ora di difendere la mia dignità.
Sia di uomo che di “malato”.
Tutte ste chiacchiere mi hanno stufato.
Fuck to everybody.

Scusate lo sfogo.

Peace

Ale

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