Una Giornata Importante. Capitolo 22. 13/09/2017
Sono seduto al tavolino di un bar giù la litoranea di Torre del Greco.
Ho preso un estratto a frutta per cercare di aiutare il mio corpo, che ultimamente non vuole collaborare.
Sono in attesa di un risultato importante e me la sto facendo sotto.
Ultimamente mi sono successe tante cose belle che poi si son rivelate meno belle, e cose verysad che poi si so rivelate uao.
Equilibri vacillanti, tutto molto strano.
Quando lessi gli effetti collaterali della chemio c’era scritto “possibile modifiche metaboliche transitorie”.
Me lo dovevano dire prima che significava.
Avevo pensato a disturbi tipo pizza con i cicoli e addominali scolpiti.
O magari avrei potuto acquistare il metabolismo di LeBron James o Usain Bolt.
Bè non è stato così.
Anzi, il processo di cambiamento è stato tutt’altro.
Più interno, più privato, più relazionale.
È cambiato il mio modo di digerire gli avvenimenti, di metabolizzare le cose e le persone, non il cibo.
Sicuramente dipende dal tipo d’approccio alla vita che è cambiato, sicuramente la colpa è un po’ mia.
Ma, minchia, ultimamente becco tutte persone weird (che si legge uerd con la esuperchiusa e l’espressione da figo).
Si sta che dire weird è da figo, lo sanno tutti.
Ultimamente è tutto un “Ale voglio conoscerti, uaoAleseispeciale” con conseguente pigliatapecul, sparizione, e byebye.
Getto la mia fiducia così al vento, più e più volte, senza paura. E Badabam.
Non so perché, anzi mi fa un po’ ridere la situazione che sta diventando preossocchè comica.
Conosci, uaoseispeciale, e ciao.
Il procedimento è quello.
Ultimamente mi sento una ragazzina di 15 anni che viene presa in giro dal tipo con la moto 125cc.
Quello che poi non capiscono certe persone è che io so quasi contento e fiero quando spariscono.
Danno una mano alla selezione naturale di Darwin.
Fanno un piacere alla mia esistenza.
Comico, giuro.
Me pare che il tumore ce l’hanno loro, mha.
Ieri notte una ragazza mi ha detto che Dio fa capitare queste malattie solo a chi ha la forza di superarle.
Mi è subito sembrata na strunzat: perché Dio deve pea fozz dare le malattie a qualcuno mo’?
Non è meglio che stiamo tutti bene, bho?
Mha, ora ripensandoci forse aveva ragione.
Cioè, non sarà Dio proprio, ma magari una conseguenza naturale di tutte le energie positive e negative che hanno attraversato il mio corpo nella mia vita.
Se penso ad quello che mi sta succedendo, e penso ad una delle persone che ho conosciuto ultimamente mi viene da ridere.
Almeno una decina si sarebbero impiccate, e un’altra decina sarebbe caduta in depressione.
E non perché io sono uno superiore, o perché sono tropp ommfriscommbell.
Semplicemente la gente è così debole, porcocazzo.
Appena si presente un problema sceglie sempre la soluzione più facile.
Appena c’è da mettersi in gioco, scappano.
E poi mi sento dire che sono io quello che scappa dai sentimenti e dalle relazioni.
Cos’e’ pazz.
(Cmq buono questo estratto, vi consiglio di venire in questo bar.
Non scrivo il nome qui sennò pare che sto sponsorizzando, però è veramente buonissimo e sono pure tutti gentili).
Alevoglioconoscerti, uaoseispeciale, ciao byebye.
Torniamo ai fatti importanti.
Se ora alzo lo sguardo vedo il mare che brilla, c’è una leggera scia d’estate nell’aria, venticello fresco, sole caldo e, come ogni bar estivo vicino al mare che si rispetti, c’è pure Enrique Inglesias di sottofondo che mi shakera i ritmi vitali.
Vedo le mie scarpe, sono sporche, consumate.
Ripenso a quei giorni in pantofole nel corridoio.
E a quanto vorrei un po’ ricordarli e un po’ allontanarli.
Questo limbo mi fa tremare, ieri una notizia non bellissima mi ha portato un po’ giù, oggi spero nella risalita.
È incredibile come il cosiddetto “destino” stia facendo di tutto per togliermi il sorriso.
Per spegnere la mia forza vitale.
Lui però non lo sa che mi sta solo aiutando.
Lui non lo sa che sarò un mostro appena finirà tutto.
Lui non lo sa che dentro di me sta crescendo una consapevolezza tale che niente potrà poi scalfirmi.
Ogni giorno della mia vita sarà speciale, e farò solo ed esclusivamente ciò che amo.
Dopo un esame di Meccanica Razionale, gli altri esami sembreranno tutti uno scherzo.
Ne sono sicuro.
Intanto so andato via dal bar, mi sembrava troppo da psicopatico stare lì a scrivere per troppo tempo.
Sentivo il peso degli sguardi, e non mi venivano le parole.
Ora ho trovato una bella panchina all’ombra e mi sto godendo questa stupenda aria di mare.
Osservo la spiaggia, ci sono due bimbi che si rincorrono, si divertono, urlano di gioia.
È tutto un cucùtettè.
Giocano con le loro ombre, sono piccini, avranno credo 3/4 anni.
Mi stupisce il loro modo di divertirsi, così veri, così spensierati, così essenziali.
I bimbi salveranno il mondo.
Ne sono sicuro.
Sembra quel quadrodiMonet, ora non ricordo il nome, quello che raffigura il mare al tramonto con una o due barchette piccole in balia delle onde.
Quello che ha il riflesso arancione del sole nell’acqua.
Ora non è ancor tramonto, sia chiaro, ma lo stato d’animo è un po’ quello lì.
Ora voglio smettere di scrivere. Non ho più nulla da dire, volevo solo rimanesse impressa sul blog questa giornata importante.
Spero che un giorno rileggerò queste 4 righe e ricorderò con il sorriso questo momento al gusto d’ananas-carota-banana.
Keep in touch,
Peace
Ale