La Mia Suite a Forma d’Acquario. Capitolo 6. 26/06/2017

La Mia Suite a Forma d’Acquario. Capitolo 6. 26/06/2017

Uagliù, so felice.
Sapete quando avete la sensazione di essere al posto giusto?
L’ho provata prima, appena sono entrato in reparto.

Ho un piccolo monolocalino!
Si sta un’amore: ho una stanza privata che chiamano Box1, perchè è tipo un acquario dei pesci, ma c’è tutto.
Ho un letto che sembra comodo, una piccola scrivania dove mettere il pc e scrivere su Wordpad e giocare a Duke Nukem (mi sono azzeccato come un 12enne) e guardare Game of Thrones.

Ho le spine della corrente vicino al letto, ho la luce notturna per leggere, ho addirittura un citofono che non so a cosa serva.
Le pareti sono azzurro cielo, e i pavimenti verde mare.
La struttura di quest’ospedale esternamente è qualcosa di orrendo e fatiscente, fili appesi ovunque, ferri del cemento armato completamente esposti che pare che da un momento all’altro viene giù il palazzo.
Stamattina appena arrivato ero un pochetto interdetto da sto fatto, ma invece..come solo noi napoletani sappiamo fare, ci arrangiamo con cosa abbiamo e ce la caviamo uguale.
C’è un’essenza di vita in queste mura, che solo ora riesco a sentire.
C’è tutto il necessario.
Certo, non sarà tutto nuovissimo, avrò la porta in alluminio come le verande abusive che fanno smontare i vigili urbani, avrò il citofono attaccato con lo scotch sennò cade, avrò la sedia con la formica colorata che sembra quella del refettorio delle scuole elementari…però cazzo, quanto mi piace qui.
E poi..rullo di tamburi….
Ho un cazzo di bagno privato in camera… Solo mio! E non sapete che differenza faccia in ospedale.
Posso speretare in libertà. (source: Oxford Antrophologic Education).
Mentre sto scrivendo al pc, alzando lo sguardo vedo un corridoio con tante finestre, un pochetto arruginite, ma fuori ci sono tanti pini giganti e uccelli che fanno cipcip.
Cioè, sto veramente bene.
Altra cosa: ho conosciuto già due infermieri super simpatici.
Paolino e NaturalGel (non mi ricordo il nome, e però mi piace anche questo).
Il primo è un uomo sui 50 anni, simpatico, teatrale, la classica macchietta napoletana.
Mi ha raccontato già tante cose: lavora da 20 anni come infermiere, ma da giovane ha fatto il censimento della città di Torre del Greco o quello di Torre Annunziata (non si ricordava che Torre era). Mi ha parlato delle sue conquiste amorose, di come si cagava il cazzo di fare il censimento ma il lavoro non c’era, e andava bene pure quello per fare poi il fariniello la sera con le femmine.
Lo adoro, mi ha fatto già pisciare sotto dal ridere in pochi minuti.
Poi dopo è arrivato NaturalGel: un ciuffo gelatinato che mammamiasanta pareva scolpito nel marmo da Michelangelo.
Mi ha fatto enne prelievi, ha parlato poco di sè, era più professional.
O forse era il ciuffo che gli imponeva di esserlo, non l’ho ancora capito.
Mi ha parlato un pò dell’alimentazione. Di come sia opportuno che non mangi proprio la carne, e di come il latte di mucca stia avvelenando il mondo.
E’ stato molto estremo, e mi ha spiegato che anche i dottori lo consigliano. Non sapeva che io fossi diventato vegetariano, e sentire le sue parole mi hanno fatto sentire come quando all’università il professore al primo anno spiegava cose che già sapevo e mi sentivo super intelligente e pensavo che nella vita avrei costruito i grattacieli a Dubai.

Ah, mi so fatto la barba. Faccio cagare agli eschimesi, lo so.
Ma c’aggia fà, ho pensato a 3 cose:
1) sembro più giovane, tipo un cucciolino indifeso che ha bisogno di cure, e quindi magari sarebbero stati più gentili e attenti con me.
2) cmq dovrà cadere, a sto punto anticipo il destino con la mia volontà.
3) mio nonno diceva sempre che alle occasioni importanti si va senza barba.

Per ora è tutto.
I dottori sono appena entrati e mi dedico a loro.
Domani si inizia con il ciclo Mike e già so come andrà a finire.

“16 seconds left, Bulls down one…Michael against Russell, 12 seconds…11…10. Jordan, Jordan, a drive, hangs…fires…SCORES! He scores! The Bulls lead 87-86 with five and two-tenths left, and now they’re one stop away! Oh my goodness…oh, my goodness.”

Peace

Ale

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